È stato pubblicato “Violenza e Multidiscriminazione sulla Donna con Disabilità”, un quaderno realizzato dal Gruppo Donne UILDM in collaborazione con l’associazione “Rete Donna” e con l’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Cornaredo (Milano). La pubblicazione è stata curata da Silvia Lisena, componente del Gruppo.

Come nasce questo progetto?

Questo progetto è nato da una serie di coincidenze. Verso metà settembre, a Cornaredo (Milano), si era tenuto il Festival della Resilienza al quale ero stata invitata per conto del collettivo “Abbatti Le Barriere”: fra gli stand spiccava quello dell’associazione “Rete Donna”, una realtà al femminile nata nel Comune qualche anno prima e che promuove iniziative legate al sostegno e alla valorizzazione della donna nel suo percorso di vita. Ho colto l’occasione per parlare del Gruppo Donne UILDM e chiedere se si potesse allargare il discorso comprendendo le donne con disabilità. A metà novembre l’Assessore alle Pari Opportunità di Cornaredo, che coordina anche “Rete Donna”, ha proposto al Gruppo una collaborazione per la realizzazione di un quaderno tematico sulla violenza sulle donne con disabilità. Io mi sono proposta di redigerlo.

Qual è la riflessione al centro di questa ricerca?

La scelta di operare una trasposizione “concreta” su carta dei materiali più significativi della sezione tematica del Gruppo dedicata alla violenza sulle donne con disabilità è stata fortemente appoggiata da tutte noi per cercare di stimolare la conoscenza di questo fenomeno che esiste ma purtroppo viene trascurato o addirittura non ancora riconosciuto. Il formato della pubblicazione, il patrocinio di un Comune e la collaborazione di un’associazione di donne potrebbero aiutare a far arrivare il messaggio a una vasta gamma di destinatari che probabilmente non sono a conoscenza dell’esistenza del Gruppo e del lavoro di riflessione su questi temi.

Quali sono gli strumenti che possono contribuire a una rivoluzione culturale per abbattere questo fenomeno?

Credo fortemente che possa essere il passaparola e la condivisione attraverso dibattiti, opuscoli ed eventi di sensibilizzazione. E poi l’apertura dei centri antiviolenza anche alle donne con disabilità, predisponendo del personale adeguatamente formato a capire e a sostenere problematiche simili. Nel quaderno sono descritti alcuni strumenti innovativi come la consulenza alla pari e un corso di autodifesa per donne con disabilità: auspico che si possano diffondere presto in tutta Italia e non sono nelle città dove si sono sviluppati. Questo credo aiuterebbe tantissimo perché darebbe alle stesse donne con disabilità la forza di farsi avanti e di denunciare. Bisogna operare in modo da far capire alle donne con disabilità che non sono sole e che sono importanti, solo così questo fenomeno può iniziare veramente a essere analizzato e combattuto.

Per ricevere una copia del quaderno “Violenza e Multidiscriminazione sulla Donna con Disabilità” scrivi a

uildmcomunicazione@uildm.it
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